Il 15 marzo del 1938 l’ingresso delle truppe tedesche in Austria venne salutato dai cittadini con grande entusiasmo e ancora maggiore fu la condivisione popolare del progetto hitleriano della costruzione di una comunità di popolo su base razziale col relativo antisemitismo. Una volta terminata la guerra si ritenne necessario ricostituire uno Stato austriaco distaccato dalla … Continua a leggere
Archivio dell'autore: Irene Arpe
Il motivo della darkness da Shakespeare al romanzo otto-novecentesco
È possibile rappresentare il male, la violenza, le tenebre del mondo, attraverso il linguaggio letterario? Per rispondere a questa domanda ho scelto di portare ad esempio alcuni testi tratti dalla letteratura anglosassone, a partire dal più british Shakespeare allo yank Dick. Partendo dal presupposto che non esiste una definizione rigida di letteratura o di tradizione … Continua a leggere
Calamità
Dove nasce il tuo dolore? Sei un sospiro flebile, un’onda che tace. Hai il vento nel sangue, negli occhi il tumulto. Guardi alla morte come al cielo d’estate. Immolando alla notte il sorriso, hai rinnegato il Cristo e il sole. Il tuo sguardo è un’aurora indecisa, ti commuove la goffa corsa dell’uomo fra i giorni, … Continua a leggere
Schizofrenia
Sospiri fugaci nascondono Crisi d’identità. Chi sono io? Fragile bimba che s’aggrappa ai sogni come al suo pupazzo O rossa femmina assetata di sesso e pazzie? Dioniso sì, Dioniso mi strazia e mi dilania in due ego discordanti. So chi non sono e non so chi sono. Vi amo Vi odio Vi amo Vi odio. … Continua a leggere
Dublino
Luci e ombre Diagnosticare sensazioni; Dublino è l’eterno alternarsi -nuvole e sole, morire o no. Un uomo siede lercio in strada – chiede il mondo e un culo, su cui poggiare la testa. Solo i gabbiani se ne fottono – dell’incertezza. A una figa bionda una vecchia sbraita “Let me sit there” – la vita è … Continua a leggere
Al vizio
Brindo al vizio, sporco traghettatore d’anime. Io sono la mia carne e le mie labbra. Mi hai corrotto senza preavviso, mi hai convertito al sole notturno. Come Sisifo hai incatenato la morte ma non paghi. Costringi l’uomo – la sua inquieta coscienza – a scendere a patti con l’angelo defraudato. Io e i miei cani, … Continua a leggere
Louis-Ferdinand Céline, un viaggio al termine della notte del Novecento
Parigi, 1913. “Era l’ora, e la stagione, in cui il Bois appare forse più molteplice, non solo perché è più suddiviso, ma anche perché lo è in un modo diverso. Persino nelle zone scoperte, dove si abbraccia un vasto spazio, qua e là, contro le cupe masse lontane degli alberi che non avevano più … Continua a leggere
Tiaso
Due donne s’annodano, fra caldi respiri ansimanti. L’odore polposo dei corpi esclude l’alba là fuori. Labbra disoneste si cercano, sfiorano l’inconfessato il ventre sussulta, freme. E’ la lotta al piacere, il duello fatale all’ultimo grido! Distogliete lo sguardo da questa festa invereconda, Dalla curva bellezza che s’incontra e gode, dalla divina depravazione. Distogliete lo … Continua a leggere
Si raccoglie accorta la notte
Si raccoglie accorta la notte Sulla soglia del mio baratro personale. Disdegno ora ogni chiacchiericcio puerile, ogni risata sguaiata e vanesia. Bramo il silenzio e i suoi sospiri. Mi circondano ruggenti ventenni, carichi di finto odio e voglia di vivere; l’invidio. Sbranano parole e discorsi, Spalancano le fauci al domani Ruggiscono ebbri le loro condanne. … Continua a leggere
Note calde
Non esiste nulla. Se non folle d’uomini avidi di loro stessi. Giocano a rubarsi il destino, a leccare languidi ciascuno il sesso dell’altro per viziarlo, intontirlo e rubargli un’apparente vittoria trionfante sulla vita. Dio masturbandosi ride davanti a questo raffinato film porno. Dio è ancora vivo, Dio il perverso si traveste da premurosa infermierina e … Continua a leggere